martedì 14 febbraio 2012

La Grecia di oggi è l' Italia di domani.

Il percorso che il nostro amato (ma non votato) premier sta perseguendo è quello già tracciato in precedenza dalla Grecia: austerità (taglio delle spese sociali) e liberalizzazioni (privatizzazioni) per pagare il debito (truffaldino) prodotto dallo stato (governato dalle banche) con le banche (ovviamente private) sotto il poco vigile controllo della Banca Centrale Europea (di proprietà delle suddette banche private).
In pratica sta succedendo questo: lo stato anziché produrre ed usare una moneta propria e sovrana ha contratto un debito fasullo ed impagabile con delle banche private, non riuscendo, come era ovvio, a ripagarlo, poiché il debito è superiore alla ricchezza complessiva, sta tagliando tutto il tagliabile e svendendo (indovinate a chi) tutto lo svendibile... così facendo distrugge l'economia reale ed il tessuto sociale, e nonostante questo si ritroverà comunque, prima o dopo, a fallire.
Il tutto con la diretta (e in certi casi consapevole) complicità di PD-PDL e Terzo Polo... questo vorrei tanto lo leggessero alcuni amici e parenti sinceramente elettori PD, che oggi accettano di buon grado il governo di Mr. Monti (ci sarà un motivo se lo scrivo all' anglo-americana, o no?), ossia il governo dei banchieri che prima ci hanno fregati da dietro le quinte, e adesso ci governano direttamente senza intermediari.
Mi viene in mente un parallelo: i politici stanno ai banchieri come i preti stanno al loro Dio.
Fortuna che io ho un altro Dio, il quale si sostenta benino anche senza 8x1000...


Tornando a noi: il percorso è già segnato ed è quello che ha intrapreso dalla Grecia, la quale ha, come noi, ceduto alle pressioni dell' Europa (Us-ropa? o ancora meglio: Us-uropa) e ha messo direttamente al governo, anziché i poggiapalle dei banchieri, i banchieri stessi.
Questo è ciò che accede oggi in Grecia:




Questo è ciò che succederà domani in Italia seguendo le ricette di Mr. Monti (quindi delle politiche imposte e gradite dal triangolo USA - UE - Banche; oltre che da chi questo triangolo controlla) continuerà sulla linea delle privatizzazioni e dei tagli alla spesa sociale. Da notare che questo è anche ciò che accadrà se l'Italia pur non continuando con la linea di Mr. Monti, comunque omettesse di risolvere il problema di fondo della questione: la questione della proprietà della moneta... se lo mettano in testa Vendola e soci di "sinistra"... e se, al contempo, non perseguirà una politica sociale (socialista, statalista... fate vobis) anziché liberista... se lo mettano in testa ad esempio il quotidiano Liber, la Lega o o gli emuli nostrani di Ron Paul e del Tea Party, nonché il sito da cui è preso l'articolo che segue i miei deliri.


Questo è solo l'inizio di ciò che accadrà in Grecia perché le speranze di "ripresa" sono sostanzialmente nulle senza un cambio RADICALE (rivoluzione comunista? reazione fascista? rivoluzione hippie? l'esteriorizzazione della gerarchia? colpo di stato militare? un balzo nel medioevo pre-tecnologico? ritorno al feudalesimo? instaurarsi alla monarchia assoluta? ritorno alle polis greche? invasione straniera? invasione aliena violenta? invasione aliena pacifica? invasione aliena falso-pacifica? caduta di un meteorite? il ritorno del Cristo? il ritorno di Buddha? il ritorno di Krishna? l' arrivo del messia ebraico? l'arrivo dell' Imam Mahdi? l'arrivo dell' anticristo? trasformazione della Grecia in un immenso McDonald's? completa privatizzazione del paese che vedrà un manipolo di persone che possederanno tutto e tutti gli altri schiavi finché non succederà una qualsiasi delle cose precedenti?), quindi la storia non finirà qui, tutto è più probabile rispetto ad un continuo non traumatico dello status quo, persino l'impensabile, essendo lo status quo insostenibile.
E noi faremo lo stesso identico viaggio, e quando la macchina del crollo sistemico sarà avviata, tutto il mondo seguirà a velocità esponenziale.


Preparate la cintura di sicurezza, che poi tradotto significa: fate scorte alimentari, comprate semi biologici che possano rigerminare (non ibridi), iniziate ad "addocchiare" un terreno in montagna o campagna che possa servire per "piano b", comprate tutto il necessario per la sopravvivenza fisica, e soprattutto cercate il vostro "centro di gravità permanente".
Molti di quei pochissimi che mi leggono ora sicuramente penseranno: è pazzo.
Arthur Shopenhauer disse: "La verità attraversa sempre tre fasi: prima viene derisa, poi violentemente combattuta, infine accettata come ovvia".


COSA CI HA GUADAGNATO LA GRECIA?
DI MAURIZIO BLONDET
rischiocalcolato.it


“Non cambiamo posizione, i responsabili greci lo sappiano”, ha detto la Merkel. E’ la sua ultima parola. Se il governo greco non fa’ gli ultimi tagli – e non può farli, perchè ha tagliato la carne dei greci fino all’osso, e la rivolta travolge il governo stesso – la Grecia non avrà l’ultimo pacchetto di “salvataggio” europeo-Fmi, i 130 miliardi in sospeso. Ciò significa che il 20 marzo la Grecia farà bancarotta, non potendo rinnovare i 14,5 miliardi di Buoni del Tesoro in scadenza.
La durezza inflessibile della Merkel ha un motivo: il fallimento greco non è più una minaccia per la zona euro. I tre anni di negoziati e austerità devastanti che il governo greco ha concesso ai suoi creditori, nel vano tentativo di restare nell’euro, ha regalato ai banchieri il tempo per liberarsi dei titoli del debito greco, e divincolarsi dalla stretta del debitore: le banche straniere, si calcola, hanno ridotto la loro esposizione del 60 per cento. Per il resto, hanno già raggiunto un accordo di ristrutturazione tutto sommato a loro favorevole.

Lo ha spiegato al Telegraph William Buiter, capo-economista di Citigroup: “Ai primi di settembre ritenevamo che il costo dell’uscita della Grecia sarebbe stato molto alto per il resto del mondo; oggi pensiamo che il rischio sia molto minore perchè il contagio può essere contenuto”. Anzi, per “il resto del mondo”, è diventato più alto il rischio nel salvare la Grecia: secondo il FMI, il paese avrebbe bisogno di iniezioni di 250 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni. E tutto questo, per un paese che rappresenta solo il 2,5% dell’economia dell’area euro. Vale la pena? No, per i banchieri globali.
Ciò significa che i governanti greci si sono privati da sè dell’unica arma (di ricatto) che avevano, ossia di trascinare con sè nella rovina gli altri membri dell’euro-zona. E per nulla: la bancarotta era già nei fatti da tre anni. Basti dire che l’ultimo pacchetto di salvataggio offerto dai poteri forti, quei 130 miliardi, rappresentano il 56% del Pil greco, un Pil che sta collassando. Quando mai quei 130 miliardi (un prestito, mica un regalo) avrebbero potuto essere restituiti?
Adesso la Grecia viene comunque abbandonata a sè stessa e alla bancarotta in catastrofe. E ci arriva, tagli dopo tagli alla spesa pubblica, rigore dopo rigore, con un’economia distrutta, una produzione industriale che è collassata, una popolazione ridotta alla miseria e senza paracadute sociali, una disoccupazione passata dal 18,2 per cento ad ottobre al 20,9 a novembre (un aumento del 14 per cento in un solo mese), capitali fuggiti all’estero per 60 miliardi (il 20% del Pil), le sue banche svuotate dai depositi, un’esazione fiscale atroce che però non riesce più a crescere perchè non c’è più niente da tosare, una gioventù che fugge all’estero perchè il paese è senza prospettive, il caos sociale insieme al caos finanziario.
Conclusione: la Grecia avrebbe fatto meglio a fallire prima. Tre anni fa. Dare un calcio alla “Troika” e alle sue interessate terapie di “risanamento”, rifiutare gli “aiuti” a caro interesse, e cessare i pagmenti alle banche tedesche e francesi – subito, quando ancora aveva un po’ di carne attaccata alle ossa. Avrebbe affrontato la bancarotta, e il ritorno alla dracma, con qualche energia in più da spendere nella stretta di cinghia che avrebbe preparato il rilancio. Rilancio che sarebbe avvenuto sicuramente, dopo due o tre semestri, con la riacquistata competitività: basti pensare che il turismo, che conta per il 16% del Pil, avrebbe avuto una ripresa tumultuosa grazie alla dracma debole. E così i noli navali, l’altro cespite nazionale.
La lezione dovrebbe servire anche per l’Italia, come per Spagna, Portogallo e Irlanda. E’ inutile accettare rigori e austerità per continuare a servire un debito impagabile. Il debito impagabile non va’ pagato. Meglio accettare l’austerità auto-imposta dal default sovrano, ugualmente trragica, ma che prepara al rilancio e alla crescita, che insistere con tagli, svendita (privatizzazioni) e austerità che non danno prospettive, e pagare il prezzo della perdita di sovranità a vantaggio di un comitato di creditori e agenti pignoratori sovrannazionali.
Nel tenebroso caos che la Grecia deve adesso affrontare da sola, c’è un solo raggio di luce, ancorchè paradossale: ed è che la polizia greca sta facendo causa comune con i rivoltosi, la cui protesta è stata mandata a stroncare nella strade. Il maggior sindacato di polizia ha emesso il seguente comunicato: “Rifiutiamo di metterci contro i nostri genitori, fratelli , figli, contro i cittadini che chiedono un cambiamento”.
Questo sì può cambiare le cose. Il popolo tosato e dissanguato, da solo, non ha potere di cambiare le cose. Per un semplice fatto: non ha armi, ha abbandonato le armi al stato che ha il monopolio della violenza, ed è capaci di organizzarla contro i cittadini. Ma pensate se la nostra polizia, pensate se i carabinieri rifiutassero di fare da scorta ai nostri politicanti avidissimi, i colpevoli del nostro immane debito pubblico, a questi parassiti che ci hanno portato alla rovina, e poi hanno ceduto la sovranità che gli avevamo delegato ai “tecnici”, ossia ai maestri della tosatura e del salasso per conto dei banchieri e della Kommissione. Pensateci: chi ha le armi per cacciar via questi parassiti miliardari dal governo e dal sottogoverno, per allontanarli dai posti dove continuano ad intascarsi il maltolto e a succhiarci il sangue? C’è da sognare.
La Grecia sta cominciando a diventare un esempio per noi, proprio adesso.
Maurizio Blondet
Fonte: www.rischiocalcolato.it
Link: http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/cosa-ci-ha-guadagnato-la-grecia-maurizio-blondet.html
13.02.2012

1 commento:

  1. E' chiaro che si tratti di una pantomima orchestrata per prender tempo.

    E' vero che sono stati fatti debiti ma per ogni debito esiste un credito. Al momento, chi ha creato le regole del giochino sta tentando di imporle e con queste provare a trarsi d'impaccio.

    Dieci contro novanta.
    I secondi dovranno decidere cosa fare:

    - giocare con quelle regole e provare a vincere
    - buttare all'aria il tavolo

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