venerdì 17 febbraio 2012

Il debito pubblico

Mettiamo che oggi si fondi un nuovo stato, e lo fondiamo con pressapoco le leggi vigenti in occidente.

Il nuovo stato, che chiamiamo "Austerity" avrà, come si conviene in occidente una Banca Centrale "indipendente" ossia "indipendente rispetto al controllo pubblico, ma dipendente dal controllo di pochi privati, essendo nella neolingua liberista indipendente e privata due sinonimi".

Austerity non ha soldi, e deve chiedere alla BC di stamparli.
Essa stampa 100.000 "fondi" (il nome della nostra moneta) e, come si conviene in ogni democrazia che si rispetti li PRESTA ad un tasso dell'' 1% alle banche private che compongono il suo azionariato (ma non c'è un minimo di conflitto d'interesse?), le quali poi prestano 50.000 di questi fondi allo stato di Austerity al tasso del 4% e 50.000 ai suoi cittadini al tasso del 7%.
Dopo un anno lo stato di Austerity avrà accumulato un debito di  52.000 ed i suoi cittadini un debito complessivo di 53.500 per un totale di 105.500 "fondi" di debito totale su un circolante di 100.000 "fondi".

Se lo stato ed i cittadini volessero estinguere il debito allora si ritroverebbero senza un "fondo" ma con un debito residuo di 5.500 "fondi", e la perdita di tutto ciò che hanno dato in garanzia per questi fondi per quel che riguarda i cittadini (case, negozi, aziende, auto... tutto) e la privatizzazione forzata dei beni pubblici dello stato a beneficio di chi? Delle Banche naturalmente.

Cari cittadini: stando così il sistema o fallisce lo stato (soluzione argentina), o fallite prima voi e poi lo stato (soluzione greca).

Lo stato greco è tecnicamente già fallito, ma viene tenuto a galla per poter finire prima di rastrellare quel poco che rimane nelle tasche dei cittadini; questa è la politica della UE delle Banche, di cui Papademos e Monti sono degni rappresentanti. Questo è ciò che Monti si appresta a fare all' Italia: svenarci per ripagare un debito truffaldino che si sapeva benissimo fin dall' inizio cosa avrebbe portato.
Si badi bene: NON SI PUO' PAGARE IL DEBITO (non solo in Grecia, ma anche in Italia, in Spagna, in Portogallo... ed udite udite in USA, in UK, in Francia ed in TUTTI gli altri stati occidentali) PERCHE' QUEI SOLDI SEMPLICEMENTE NON ESISTONO, NON SONO MAI STATI STAMPATI ED IL DEBITO E' SUPERIORE, LO E' SEMPRE STATO FIN DALL' INIZIO E LO SARA' SEMPRE, ALLA RICCHEZZA COMPLESSIVA. IL RESTO SONO BALLE.

Qualsiasi altro discorso "politico" si può classificare come "blabla" in quanto questa dinamica  non è evitabile continuando le politiche attuali. Monti è agente di questo furto.
Il debito non si è creato, né qui né altrove, perché le pensioni o perché gli stipendi sono troppo alti, nemmeno perché i costi della politica siano eccessivi, non è perché esiste l'articolo 18, e nemmeno per tutti gli altri luoghi comuni che i politici, di "destra" o di "sinistra", al soldo dei banchieri, sbandierano. Il debito si è prodotto perché il sistema è basato sul debito fin dall' inizio.
SVEGLIA!

Non disperiamoci: la soluzione ci sarebbe:

1)nazionalizzare la banca centrale
2)creare una moneta sovrana, a livello locale, nazionale, europeo o globale poco importa, non importa nemmeno se è fiat o gold, purché sia esente da debito.
3)redistribuzione delle ricchezze ed un programma di spesa pubblica che contempli piena occupazione e la qualità della vita anziché il PIL come obiettivo da far crescere.

La brutta notizia è che chiunque ci abbia provato è morto (JFK docet).
Non si può fare, il sistema è irriformabile.
La cricca al potere, e non mi riferisco ai politici ma ai banchieri, preferisce la linea di "muoia Sansone con tutti i filistei", ma il loro piano sul lungo termine è insostenibile.
Prepariamoci alla notte buia prima che sorga nuovamente il sole.

Tradotto significa: sta per crollare l'intera società occidentale, a meno di una sanguinosissima "svolta autoritaria" che il potere sogna da tempo (ma a questo punto meglio il crollo). Chi non si sarà preparato al peggio, non ha speranze di passare la tempesta, perché l'alternativa del "business as usual" non ha speranze di attuarsi: o crolla o crolla.

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