domenica 19 febbraio 2012

Ungheria nel mirino

DI UMBERTO MAZZEI
Página 12

Le banche centrali si definiscono indipendenti se obbediscono ai dettami della banca internazionale. Il caso dell’Ungheria è rivelatore. Nel nuovo parlamento, hanno approvato modifiche alla costituzione ungherese con una maggioranza qualificata. Il cambiamento rilevante è la composizione della Banca Centrale dell’Ungheria, che migliora la supervisione del governo sulla propria moneta, il fiorino.

È scoppiato il pandemonio nell’Unione Europea. Il Primo Ministro, Victor Orban, è stato chiamato despota nazionalista e antidemocratico, tra altri epiteti peggiori. Washington ha parlato di “inquietudine” per la riforma. Parigi, del “problema con l’Ungheria” per la “deriva nazionalista e autoritaria” del governo. I media, del “grande debito pubblico dell’Ungheria” (Le Figaro), che è dell’80 per cento del PIL, come in Germania. Il FMI, la Banca Mondiale e l’UE hanno congelato i prestiti all’Ungheria. Il fiorino è crollato.

Tutta la sera del 18 gennaio l’Ungheria è stata sul banco degli imputati davanti al Parlamento Europeo. È criticata perché menziona Dio nella sua costituzione, come se altri paesi europei, come la Gran Bretagna (Dieu et mon droit, Dio è il mio diritto, ndt) o extraeuropei come gli Stati Uniti (In God we Trust, Crediamo in Dio, ndt) o musulmani (in nome di Allah) non lo menzionassero. È per pura ipocrisia. Quello che dà fastidio è che sia l’Ungheria a controllare la sua Banca Centrale.

In sintesi, si esige che il popolo ungherese, pur non utilizzando l’euro, rinunci a esercitare controlli, attraverso le autorità che ha eletto, sulla sua banca centrale. È stata commovente l’unanimità dei parlamentari della sinistra europea per difendere l’indipendenza delle banche centrali, per dare libertà ai “tecnocrati” imposti dal settore finanziario privato. Nel suo discorso, Daniel Cohn Bendit, è arrivato ad avvertire di possibili derive autoritarie stile Chàvez.

Si è anche sentito l’antico maoista, riciclatosi in liberista atlantista e attuale presidente dell’Unione Europea, Manuel Barroso, spiegando cosa significa rispettare la democrazia, punire con sanzioni finanziarie e altre ancora uno Stato membro dell’UE per una Costituzione votata nel suo Parlamento.

La Commissione Europea ha dato all’Ungheria un mese di tempo per emendare la sua Costituzione. I burocrati di Bruxelles – che nessuno ha eletto – vogliono annullare le riforme approvate da una maggioranza travolgente in un Parlamento eletto con un voto popolare. Il partito Jobbik già prepara un referendum popolare per uscire dall’UE.

In America latina ci sono stati episodi recenti che hanno a che fare con l’indipendenza delle banche centrali. Due anni fa l’Argentina voleva usare le sue riserve per pagare il debito, ma il presidente della Banca Centrale, Martin Redrado, preferì pagare gli interessi alle banche creditrici. Alla fine, nonostante l’appoggio internazionale, dovette rinunciare.

Questi fatti obbligano a ricordare la storia delle banche centrali e della loro funzione. L’emissione del denaro è una prerogativa dello Stato, che si fa secondo le necessità del paese. Parallelamente c’è stata l’attività dei cambiavalute, dai mercanti di shekelper il culto a Gerusalemme (moneta utilizzata dagli ebrei per pagare i sacrifici pubblici, ndt) fino ai banchieri italiani del Medioevo. Questi ultimi diedero alla banca privata la sua prima forma: custodire il denaro altrui ed emettere certificati di un valore riconosciuto, che circolavano a livello internazionale dietro la riscossione di una commissione.

Nel 1694 i due ruoli si fusero con la creazione della Banca d’Inghilterra. Fu una società privata, con azionisti segreti, che utilizzò in grande scala la riserva frazionaria, ossia emettere certificati di credito su un denaro che non si ha e incassare interessi su questi prestiti. È il modello della Federal Reserve degli Stati Uniti, un gruppo di banche private finanzia il governo statunitense con denaro inventato in cambio di Buoni del Tesoro che pagano interessi.

Guadagnare denaro con l’emissione non ha senso: si crea molto denaro per fare bolle e si vende; si ritira denaro perché si abbassino i prezzi e si compra. È il meccanismo attuale della finanza internazionale. I banchieri lucrano con il debito pubblico e la speculazione, a spese della gente.

Il debito pubblico dell’Eurozona, degli Stati Uniti e della Gran Bretagna (al 2011) vale già 32 trilioni, la metà del Prodotto Mondiale (65 trilioni) e la causa è un aumento repentino provocato dal salvataggio delle banche private, rovinate nelle loro speculazioni, con denaro pubblico.

La causa non è la spesa sociale o il welfare europeo, come sostengono alcuni interessati a demolirlo per precarizzare ancora di più il lavoro e aumentare i profitti con salari bassi. La frode finanziaria continua con l’inflazione di attivi in bolle speculative per migliorare i bilanci. Il traffico con i famosi derivati non diminuisce anzi aumenta: da 601 miliardi nel 2010 a 707 miliardi nel 2011, secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea. È facile pronosticare che il 2012 vedrà crescere l’indignazione insieme agli indegni.

* Umberto Mazzei è Professore di Scienze Politiche dell’Università di Firenze e direttore dell’Istituto di Relazioni Economiche Internazionali a Ginevra.

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Fonte: Hungría, en la mira

14.02.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUDO

venerdì 17 febbraio 2012

Il debito pubblico

Mettiamo che oggi si fondi un nuovo stato, e lo fondiamo con pressapoco le leggi vigenti in occidente.

Il nuovo stato, che chiamiamo "Austerity" avrà, come si conviene in occidente una Banca Centrale "indipendente" ossia "indipendente rispetto al controllo pubblico, ma dipendente dal controllo di pochi privati, essendo nella neolingua liberista indipendente e privata due sinonimi".

Austerity non ha soldi, e deve chiedere alla BC di stamparli.
Essa stampa 100.000 "fondi" (il nome della nostra moneta) e, come si conviene in ogni democrazia che si rispetti li PRESTA ad un tasso dell'' 1% alle banche private che compongono il suo azionariato (ma non c'è un minimo di conflitto d'interesse?), le quali poi prestano 50.000 di questi fondi allo stato di Austerity al tasso del 4% e 50.000 ai suoi cittadini al tasso del 7%.
Dopo un anno lo stato di Austerity avrà accumulato un debito di  52.000 ed i suoi cittadini un debito complessivo di 53.500 per un totale di 105.500 "fondi" di debito totale su un circolante di 100.000 "fondi".

Se lo stato ed i cittadini volessero estinguere il debito allora si ritroverebbero senza un "fondo" ma con un debito residuo di 5.500 "fondi", e la perdita di tutto ciò che hanno dato in garanzia per questi fondi per quel che riguarda i cittadini (case, negozi, aziende, auto... tutto) e la privatizzazione forzata dei beni pubblici dello stato a beneficio di chi? Delle Banche naturalmente.

Cari cittadini: stando così il sistema o fallisce lo stato (soluzione argentina), o fallite prima voi e poi lo stato (soluzione greca).

Lo stato greco è tecnicamente già fallito, ma viene tenuto a galla per poter finire prima di rastrellare quel poco che rimane nelle tasche dei cittadini; questa è la politica della UE delle Banche, di cui Papademos e Monti sono degni rappresentanti. Questo è ciò che Monti si appresta a fare all' Italia: svenarci per ripagare un debito truffaldino che si sapeva benissimo fin dall' inizio cosa avrebbe portato.
Si badi bene: NON SI PUO' PAGARE IL DEBITO (non solo in Grecia, ma anche in Italia, in Spagna, in Portogallo... ed udite udite in USA, in UK, in Francia ed in TUTTI gli altri stati occidentali) PERCHE' QUEI SOLDI SEMPLICEMENTE NON ESISTONO, NON SONO MAI STATI STAMPATI ED IL DEBITO E' SUPERIORE, LO E' SEMPRE STATO FIN DALL' INIZIO E LO SARA' SEMPRE, ALLA RICCHEZZA COMPLESSIVA. IL RESTO SONO BALLE.

Qualsiasi altro discorso "politico" si può classificare come "blabla" in quanto questa dinamica  non è evitabile continuando le politiche attuali. Monti è agente di questo furto.
Il debito non si è creato, né qui né altrove, perché le pensioni o perché gli stipendi sono troppo alti, nemmeno perché i costi della politica siano eccessivi, non è perché esiste l'articolo 18, e nemmeno per tutti gli altri luoghi comuni che i politici, di "destra" o di "sinistra", al soldo dei banchieri, sbandierano. Il debito si è prodotto perché il sistema è basato sul debito fin dall' inizio.
SVEGLIA!

Non disperiamoci: la soluzione ci sarebbe:

1)nazionalizzare la banca centrale
2)creare una moneta sovrana, a livello locale, nazionale, europeo o globale poco importa, non importa nemmeno se è fiat o gold, purché sia esente da debito.
3)redistribuzione delle ricchezze ed un programma di spesa pubblica che contempli piena occupazione e la qualità della vita anziché il PIL come obiettivo da far crescere.

La brutta notizia è che chiunque ci abbia provato è morto (JFK docet).
Non si può fare, il sistema è irriformabile.
La cricca al potere, e non mi riferisco ai politici ma ai banchieri, preferisce la linea di "muoia Sansone con tutti i filistei", ma il loro piano sul lungo termine è insostenibile.
Prepariamoci alla notte buia prima che sorga nuovamente il sole.

Tradotto significa: sta per crollare l'intera società occidentale, a meno di una sanguinosissima "svolta autoritaria" che il potere sogna da tempo (ma a questo punto meglio il crollo). Chi non si sarà preparato al peggio, non ha speranze di passare la tempesta, perché l'alternativa del "business as usual" non ha speranze di attuarsi: o crolla o crolla.

mercoledì 15 febbraio 2012

20 ANNI DI SACRIFICI: PAROLA DI MONTI

   20 ANNI DI SACRIFICI: PAROLA DI MONTI*


*Nota di Synthesis: 20 anni di sacrifici per pagare un debito fasullo, contratto sulla base del niente per non si sa quale motivo (non fate retta ai tiggì: non è la spesa pubblica il problema, è la PROPRIETA' DELLA MONETA!!! La spesa pubblica semmai è la soluzione e la ricchezza pubblica dei cittadini!), con delle tipografie usuraie private chiamate "Banche" su ordine di un potere che ha il suo centro direttivo in un altro continente e che nessuno, né qua né là dall'atlantico ha mai realmente votato.


Postato il Mercoledì, 15 febbraio @ 06:02:07 CST di davide       Italia DI VALERIO LO MONACO
ilribelle.com

Abbiamo davanti 20 anni - "come sapete" - di sacrifici. Il governo Monti dice no alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020. Il che, francamente, non fa una piega: sono ancora aperte le ferite per le spese folli e inutili degli ultimi Mondiali di nuoto e a dire il vero sono ancora aperte quelle dei Mondiali di calcio di Italia 90. Ridicolo spendere per un baraccone come quello di Roma 2020. Ma la cosa da mettere a fuoco è un'altra. Abbiamo davanti un periodo lunghissimo di ristrettezze e sacrifici.

Queste le parole di Monti. Naturalmente non ce ne importa nulla di commentare il no alle Olimpiadi di Roma quanto di capire il vero punto del giorno. E del futuro. Dunque 20 anni di sacrifici.

Intanto, non lo sapevamo affatto, come invece sembra voler far percepire il premier. O meglio, ancora la cosa non era stata esplicitata, anche se almeno su questo giornale ce lo siamo detti spesso. Invece adesso è ufficiale, se anche il "professore" ha parlato così chiaro.

Ma il punto è che le parole di Monti, sebbene a nostro avviso vadano considerate per "difetto" sulla durata del purgatorio, sono una vera e propria bomba. Perché comunque esplicitano una data, una ipotesi di "fine pena". Sulla quale, come tutti i condannati dopo aver ascoltato la sentenza, vale la pena di ragionare.

Voi quanti anni avrete, tra vent'anni? Siete disposti a vivere vent'anni d'inferno e a ritrovarvi tanto avanti negli anni (già anziani?) il giorno in cui - e sono solo previsioni - si potrà tornare, secondo Monti, semplicemente ai livelli ante-crisi in cui peraltro non è che si stava poi così bene?

Insomma questo è quanto. Ce ne è abbastanza per una rivoluzione, se solo gli italiani capissero cosa significa. Se solo avessero ancora sangue nelle vene.

Ma senza andare troppo in là, ce ne è abbastanza per fermare ogni tipo di investimento, personale o aziendale, per bloccare immediatamente ogni spesa, ogni rata, ogni cosa: per vent'anni, nisba, niente da fare. Nessuna ripresa, nessun miglioramento rispetto ad adesso. Anzi, semmai andrà peggio, proprio per il processo dell'effetto domino innescato dalle misure appena prese e da quelle che presumibilmente saranno prese a breve. Altro che sciopero della Fiom, altro che Camusso e compagnia cianciando.

Valerio Lo Monaco
Fonte: www.ilribelle.com
Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2012/2/15/20-anni-di-sacrifici-parola-di-monti.html
15.02.2012        

martedì 14 febbraio 2012

La Grecia di oggi è l' Italia di domani.

Il percorso che il nostro amato (ma non votato) premier sta perseguendo è quello già tracciato in precedenza dalla Grecia: austerità (taglio delle spese sociali) e liberalizzazioni (privatizzazioni) per pagare il debito (truffaldino) prodotto dallo stato (governato dalle banche) con le banche (ovviamente private) sotto il poco vigile controllo della Banca Centrale Europea (di proprietà delle suddette banche private).
In pratica sta succedendo questo: lo stato anziché produrre ed usare una moneta propria e sovrana ha contratto un debito fasullo ed impagabile con delle banche private, non riuscendo, come era ovvio, a ripagarlo, poiché il debito è superiore alla ricchezza complessiva, sta tagliando tutto il tagliabile e svendendo (indovinate a chi) tutto lo svendibile... così facendo distrugge l'economia reale ed il tessuto sociale, e nonostante questo si ritroverà comunque, prima o dopo, a fallire.
Il tutto con la diretta (e in certi casi consapevole) complicità di PD-PDL e Terzo Polo... questo vorrei tanto lo leggessero alcuni amici e parenti sinceramente elettori PD, che oggi accettano di buon grado il governo di Mr. Monti (ci sarà un motivo se lo scrivo all' anglo-americana, o no?), ossia il governo dei banchieri che prima ci hanno fregati da dietro le quinte, e adesso ci governano direttamente senza intermediari.
Mi viene in mente un parallelo: i politici stanno ai banchieri come i preti stanno al loro Dio.
Fortuna che io ho un altro Dio, il quale si sostenta benino anche senza 8x1000...


Tornando a noi: il percorso è già segnato ed è quello che ha intrapreso dalla Grecia, la quale ha, come noi, ceduto alle pressioni dell' Europa (Us-ropa? o ancora meglio: Us-uropa) e ha messo direttamente al governo, anziché i poggiapalle dei banchieri, i banchieri stessi.
Questo è ciò che accede oggi in Grecia:




Questo è ciò che succederà domani in Italia seguendo le ricette di Mr. Monti (quindi delle politiche imposte e gradite dal triangolo USA - UE - Banche; oltre che da chi questo triangolo controlla) continuerà sulla linea delle privatizzazioni e dei tagli alla spesa sociale. Da notare che questo è anche ciò che accadrà se l'Italia pur non continuando con la linea di Mr. Monti, comunque omettesse di risolvere il problema di fondo della questione: la questione della proprietà della moneta... se lo mettano in testa Vendola e soci di "sinistra"... e se, al contempo, non perseguirà una politica sociale (socialista, statalista... fate vobis) anziché liberista... se lo mettano in testa ad esempio il quotidiano Liber, la Lega o o gli emuli nostrani di Ron Paul e del Tea Party, nonché il sito da cui è preso l'articolo che segue i miei deliri.


Questo è solo l'inizio di ciò che accadrà in Grecia perché le speranze di "ripresa" sono sostanzialmente nulle senza un cambio RADICALE (rivoluzione comunista? reazione fascista? rivoluzione hippie? l'esteriorizzazione della gerarchia? colpo di stato militare? un balzo nel medioevo pre-tecnologico? ritorno al feudalesimo? instaurarsi alla monarchia assoluta? ritorno alle polis greche? invasione straniera? invasione aliena violenta? invasione aliena pacifica? invasione aliena falso-pacifica? caduta di un meteorite? il ritorno del Cristo? il ritorno di Buddha? il ritorno di Krishna? l' arrivo del messia ebraico? l'arrivo dell' Imam Mahdi? l'arrivo dell' anticristo? trasformazione della Grecia in un immenso McDonald's? completa privatizzazione del paese che vedrà un manipolo di persone che possederanno tutto e tutti gli altri schiavi finché non succederà una qualsiasi delle cose precedenti?), quindi la storia non finirà qui, tutto è più probabile rispetto ad un continuo non traumatico dello status quo, persino l'impensabile, essendo lo status quo insostenibile.
E noi faremo lo stesso identico viaggio, e quando la macchina del crollo sistemico sarà avviata, tutto il mondo seguirà a velocità esponenziale.


Preparate la cintura di sicurezza, che poi tradotto significa: fate scorte alimentari, comprate semi biologici che possano rigerminare (non ibridi), iniziate ad "addocchiare" un terreno in montagna o campagna che possa servire per "piano b", comprate tutto il necessario per la sopravvivenza fisica, e soprattutto cercate il vostro "centro di gravità permanente".
Molti di quei pochissimi che mi leggono ora sicuramente penseranno: è pazzo.
Arthur Shopenhauer disse: "La verità attraversa sempre tre fasi: prima viene derisa, poi violentemente combattuta, infine accettata come ovvia".


COSA CI HA GUADAGNATO LA GRECIA?
DI MAURIZIO BLONDET
rischiocalcolato.it


“Non cambiamo posizione, i responsabili greci lo sappiano”, ha detto la Merkel. E’ la sua ultima parola. Se il governo greco non fa’ gli ultimi tagli – e non può farli, perchè ha tagliato la carne dei greci fino all’osso, e la rivolta travolge il governo stesso – la Grecia non avrà l’ultimo pacchetto di “salvataggio” europeo-Fmi, i 130 miliardi in sospeso. Ciò significa che il 20 marzo la Grecia farà bancarotta, non potendo rinnovare i 14,5 miliardi di Buoni del Tesoro in scadenza.
La durezza inflessibile della Merkel ha un motivo: il fallimento greco non è più una minaccia per la zona euro. I tre anni di negoziati e austerità devastanti che il governo greco ha concesso ai suoi creditori, nel vano tentativo di restare nell’euro, ha regalato ai banchieri il tempo per liberarsi dei titoli del debito greco, e divincolarsi dalla stretta del debitore: le banche straniere, si calcola, hanno ridotto la loro esposizione del 60 per cento. Per il resto, hanno già raggiunto un accordo di ristrutturazione tutto sommato a loro favorevole.

Lo ha spiegato al Telegraph William Buiter, capo-economista di Citigroup: “Ai primi di settembre ritenevamo che il costo dell’uscita della Grecia sarebbe stato molto alto per il resto del mondo; oggi pensiamo che il rischio sia molto minore perchè il contagio può essere contenuto”. Anzi, per “il resto del mondo”, è diventato più alto il rischio nel salvare la Grecia: secondo il FMI, il paese avrebbe bisogno di iniezioni di 250 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni. E tutto questo, per un paese che rappresenta solo il 2,5% dell’economia dell’area euro. Vale la pena? No, per i banchieri globali.
Ciò significa che i governanti greci si sono privati da sè dell’unica arma (di ricatto) che avevano, ossia di trascinare con sè nella rovina gli altri membri dell’euro-zona. E per nulla: la bancarotta era già nei fatti da tre anni. Basti dire che l’ultimo pacchetto di salvataggio offerto dai poteri forti, quei 130 miliardi, rappresentano il 56% del Pil greco, un Pil che sta collassando. Quando mai quei 130 miliardi (un prestito, mica un regalo) avrebbero potuto essere restituiti?
Adesso la Grecia viene comunque abbandonata a sè stessa e alla bancarotta in catastrofe. E ci arriva, tagli dopo tagli alla spesa pubblica, rigore dopo rigore, con un’economia distrutta, una produzione industriale che è collassata, una popolazione ridotta alla miseria e senza paracadute sociali, una disoccupazione passata dal 18,2 per cento ad ottobre al 20,9 a novembre (un aumento del 14 per cento in un solo mese), capitali fuggiti all’estero per 60 miliardi (il 20% del Pil), le sue banche svuotate dai depositi, un’esazione fiscale atroce che però non riesce più a crescere perchè non c’è più niente da tosare, una gioventù che fugge all’estero perchè il paese è senza prospettive, il caos sociale insieme al caos finanziario.
Conclusione: la Grecia avrebbe fatto meglio a fallire prima. Tre anni fa. Dare un calcio alla “Troika” e alle sue interessate terapie di “risanamento”, rifiutare gli “aiuti” a caro interesse, e cessare i pagmenti alle banche tedesche e francesi – subito, quando ancora aveva un po’ di carne attaccata alle ossa. Avrebbe affrontato la bancarotta, e il ritorno alla dracma, con qualche energia in più da spendere nella stretta di cinghia che avrebbe preparato il rilancio. Rilancio che sarebbe avvenuto sicuramente, dopo due o tre semestri, con la riacquistata competitività: basti pensare che il turismo, che conta per il 16% del Pil, avrebbe avuto una ripresa tumultuosa grazie alla dracma debole. E così i noli navali, l’altro cespite nazionale.
La lezione dovrebbe servire anche per l’Italia, come per Spagna, Portogallo e Irlanda. E’ inutile accettare rigori e austerità per continuare a servire un debito impagabile. Il debito impagabile non va’ pagato. Meglio accettare l’austerità auto-imposta dal default sovrano, ugualmente trragica, ma che prepara al rilancio e alla crescita, che insistere con tagli, svendita (privatizzazioni) e austerità che non danno prospettive, e pagare il prezzo della perdita di sovranità a vantaggio di un comitato di creditori e agenti pignoratori sovrannazionali.
Nel tenebroso caos che la Grecia deve adesso affrontare da sola, c’è un solo raggio di luce, ancorchè paradossale: ed è che la polizia greca sta facendo causa comune con i rivoltosi, la cui protesta è stata mandata a stroncare nella strade. Il maggior sindacato di polizia ha emesso il seguente comunicato: “Rifiutiamo di metterci contro i nostri genitori, fratelli , figli, contro i cittadini che chiedono un cambiamento”.
Questo sì può cambiare le cose. Il popolo tosato e dissanguato, da solo, non ha potere di cambiare le cose. Per un semplice fatto: non ha armi, ha abbandonato le armi al stato che ha il monopolio della violenza, ed è capaci di organizzarla contro i cittadini. Ma pensate se la nostra polizia, pensate se i carabinieri rifiutassero di fare da scorta ai nostri politicanti avidissimi, i colpevoli del nostro immane debito pubblico, a questi parassiti che ci hanno portato alla rovina, e poi hanno ceduto la sovranità che gli avevamo delegato ai “tecnici”, ossia ai maestri della tosatura e del salasso per conto dei banchieri e della Kommissione. Pensateci: chi ha le armi per cacciar via questi parassiti miliardari dal governo e dal sottogoverno, per allontanarli dai posti dove continuano ad intascarsi il maltolto e a succhiarci il sangue? C’è da sognare.
La Grecia sta cominciando a diventare un esempio per noi, proprio adesso.
Maurizio Blondet
Fonte: www.rischiocalcolato.it
Link: http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/cosa-ci-ha-guadagnato-la-grecia-maurizio-blondet.html
13.02.2012

sabato 11 febbraio 2012

Chi sono Papademos e Mario Monti.

Video di Byoblu su Monti e Papademos ed i governi tecnici, oltre ai sempre presenti poteri occulti d'oltre oceano.

Un colpo a destra un colpo a sinistra.

Riporto due articoli da provenienze diverse che spiegano perché da destra e perché da sinistra si dovrebbe diffidare del governo Monti.
Io non leggo né il  Fatto Quotidiano, né il Giornale.
Allo stesso tempo però trovo che mentre tutti i giornali (Repubblica e Corriere in testa) siano semplici veline dei poteri forti, solo il Fatto Quotidiano (soprattutto nelle persone di Giulietto Chiesa, Massimo Fini e Debora Billi... Travaglio? Un disco rotto che suona le insulse ballate del triangolo Usa-Uk-Israele), il Giornale (soprattutto nella persona di Ida Magli), assieme a Liberazione e raramente Il Manifesto (deludente soprattutto nella politica estera, quando finge di essere "pacifista" ma poi rilancia tutte le balle della Nato come nel caso Libia o Siria) e Libero (inutilmente e schifosamente razzista e soprattutto liberista), ogni tanto tirano fuori qualcosa (ma bisogna saper scavare bene), tra tante bischerate, di interessante sul tema dell' Europa, della moneta, della finanza e del governo Monti.

Quindi partiamo da "sinistra" e leggiamo:



Goldman Sachs, il lato ombra di Draghi e Monti
Nei giorni scorsi Le Monde ha scritto che la Goldman Sachs rappresenta il lato ombra di Mario Draghi, ex governatore della Banca d’Italia e attuale presidente della Bce. Alla lista va aggiunto anche Mario Monti. Vediamo perché.

La Goldman Sachs è la più potente banca d’affari americana, che condiziona mercati e governi. Ha detto la verità il trader indipendente Alessio Rastani, prendendosi gioco della Bbc e rilasciando un’intervista in cui dichiarava che “i governi non  governano il mondo, Goldman Sachs governa il mondo. Nel film Inside Job, del regista Charles Ferguson, la banca d’affari risulta tra le protagoniste della crisi economica innescata nel 2008 negli Stati Uniti. In questo lungo post sul mio blog trovate la storia completa.

Ma è interessante notare come gli uomini della Goldman hanno ricoperto incarichi importanti nell’amministrazione Usa, arrivando a ruoli di primo piano. Durante l’amministrazione Clinton l’ex direttore generale della Goldman Sachs, Robert Rubin, divenne sottosegretario al Tesoro. Nel 2004, Henry Paulson, amministratore delegato dalla Goldman, fece approvare alla Commissione dei Titoli e Scambi un aumento dei limiti sul rapporto di indebitamento, permettendo alle banche d’investimento di avere ulteriori prestiti da utilizzare  per manovre di speculazione. Nel 2005 Raghuram Rajan, capo economista del Fondo Monetario Internazionale (2003-2007) pubblicò un rapporto in cui annunciava il rischio che le società finanziarie, assumendo grandi rischi per realizzare enormi profitti a breve termine, avrebbero potuto far collassare il sistema economico. Nella prima metà del 2006 la Goldman Sachs vendette 3,1 miliardi di dollari di Cdo e in quel periodo l’amministratore delegato era proprio Henry Paulson. Il 30 maggio 2006 George Bush lo nominò segretario del Tesoro e fu costretto a vendere le sue azioni della Goldman, intascando 485 milioni di dollari (e grazie a una legge di Bush padre non pagò nessuna tassa).

Nell’aprile del 2010 i dirigenti della Goldman Sachs furono costretti a testimoniare al Congresso americano:Daniel Sparks, ex capo reparto mutui della Goldman (2006-2008) dovette riferire su alcune email in cui definiva certe transazioni “affari di m…”Fabrice Tourre, direttore esecutivo prodotti strutturati della Goldman Sachs vendeva azioni che definiva “cacca”Llyod Blankfein, presidente di Goldman, e David Viniar, vicepresidente esecutivo, sotto le pressanti domande del senatore Carl Levin furono costretti ad ammettere che sapevano di vendere spazzatura.

Purtroppo anche Barack Obama ha confermato il potere della banca d’affari. Il nuovo presidente della Federal Reserve Bank di New York (principale azionista della Fed) è William Dudley, ex capo economista della Goldman (che nel 2004 lodava i derivati). Capo del personale del dipartimento del Tesoro è Mark Patterson, ex lobbista della Goldman Sachs. A capo della Cfct si è insediato Gary Gensler, ex dirigente della Goldman Sachs che aiutò ad abolire la regolarizazione dei derivati.

Anche in Europa la Goldman manovra da tempo. Nel 1999 la Grecia non aveva i numeri per entrare nell’euro. Quindi truccò i bilanci. Su Presseurope Gabriele Crescente scrive: “Nel 2000 Goldman Sachs International, la filiale britannica della banca d’affari americana, vende al governo socialista di Costas Simitis uno “swap” in valuta che permette alla Grecia di proteggersi dagli effetti di cambio, trasformando in euro il debito inizialmente emesso in dollari. Lo stratagemma consente ad Atene di iscrivere il ‘nuovo’ debito in euro ed escluderlo dal bilancio facendolo momentaneamente sparire. E così Goldman Sachs intasca la sua sostanziosa commissione e alimenta una volta di più la sua reputazione di ottimo amministratore del debito sovrano.”

Ora torniamo a Mario Draghi. Dal 2002 al 2005 è stato vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della Goldman Sachs. Insomma: proprio nel periodo in cui in America le banche d’affari erano scatenate in manovre speculative e scavavano il baratro finanziario che si è materializzato nel 2008, trascinando il resto del mondo. Non sapeva nulla di queste tendenze l’economista italiano?

Anche Mario Monti lavora per la banca d’affari: dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del “Goldman Sachs Global Market Institute”. Cioè dall’anno in cui si stava progettando la crisi economica mondiale, di cui parlerò in una conferenza gratuita.

Queste informazioni, purtroppo, la stampa italiana le ha ignorate. Ma la Rete no.  Durante la seconda puntata di Servizio Pubblico il blogger Claudio Messora ha spiegato il rapporto tra Mario Monti e la Goldman. E ha citato un articolo di Milano Finanza che – unica eccezione – ha rivelato il ruolo della Goldman Sachs nel rialzo dello spread dei titoli italiani in questi giorni. In pochi minuti su Facebook è cambiata l’opinione degli utenti all’interno di un sondaggio: prima volevano Monti presidente del Consiglio, dopo le rivelazioni hanno cambiato idea. E’ la prova che se l’informazione facesse il suo dovere avremmo meno lobby al potere e più democrazia.


Monti dichiari in pubblico di aver chiuso coi poteri forti

Dalla Trilateral al Bilderberg: è ora che il premier chiuda i suoi rapporti con le lobby dei poteri forti. Queste organizzazioni influenzano di sicuro le scelte dell'esecutivo. Il problema coinvolge anche molti ministri

Per 18 anni il centro-sinistra ha messo in croce Silvio Berlusconi denunciando il conflitto d’interessi, salvo poi rivelarsi tutt’altro che interessato a dirimere questo conflitto perché sarebbe venuta meno la possibilità di identificarsi come «anti-Berlusconi», che è stato l’unico collante che ha consentito al centro-sinistra di restare unito.
Nel caso di Mario Monti e del suo governo di banchieri e di tecnocrati il conflitto d’interesse è dirompente e pressoché generalizzato, eppure sembra che non scandalizzi più la nostra classe politica che ha scelto di auto-commissariarsi. Ebbene a noi cittadini italiani interessa assai perché se nel caso di Berlusconi il sospetto era legato al possibile vantaggio personale, nel caso di Monti la conseguenza concerne la perdita della nostra sovranità nazionale e la sottomissione dell’Italia ai poteri finanziari forti che si incarnano nelle istituzioni internazionali a cui lo stesso Monti aderisce con incarichi di responsabilità: Goldman Sachs, Commissione Trilaterale, Gruppo Bilderberg e Moody’s.
A dispetto del diniego di Monti espresso in Parlamento al momento della richiesta del voto di fiducia, noi possiamo documentare che lui fa parte di queste istituzioni. Gli chiediamo pertanto una dichiarazione pubblica in cui Monti affermi di non farne più parte e di non essere in alcun modo vincolato al perseguimento dei lorointeressi che non solo non collimano ma sono in contrasto con l’interesse nazionale dell’Italia che Monti ha giurato di salvaguardare all’atto formale del suo insediamento.
In una brochure pubblicata in occasione della conferenza annuale organizzata dall’Eabis (Accademia europea dell’impresa nella società), svoltasi l’11 e il 12 settembre 2006 presso la sede della Scuola manageriale Sda Bocconi a Milano (http://www.econometica. it/allegati/5th_Colloquium_ Programme_ Brochure. pdf) si elencano le cariche ricoperte da Monti nelle istituzioni che corrispondono ai poteri finanziari forti. Monti fin dal 2005 è consulente internazionale della Goldman Sachs, la più grande e potente banca d’affari al mondo (http:// www2.goldmansachs.com/ investor-relations/financials/cu rrent/annual-reports/2010-arpdf- files/GS_AR10_Allpages. pdf); dal 2010 è membro del Consiglio direttivo del «club Bilderberg » (organizzazione che dal 1954 si riunisce una volta all’anno a porte chiuse e ai cui incontri, protetti da strettissime misure di sicurezza, partecipano, tra gli altri, i presidenti del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale e della Federal reserve; i presidenti di alcune tra le maggiori corporation mondiali quali Coca Cola, British Petroleum, Chase Manhattan Bank, American Express, Goldman Sachs, Fiat, Microsoft; vicepresidenti degli Stati Uniti,direttori della Cia e dell’Fbi, Segretari generali della Nato, senatori americani e membri del Congresso, primi ministri europei, capi dei partiti di opposizione, editori e direttori dei maggiori media mondiali); sempre dal 2010 è anche presidente del Gruppo europeo della «commissione trilaterale» (http://www.trilateral. org/go.cfm?do=Page.View& pid=34) altra organizzazione che tiene i suoi incontri in forma strettamente riservata, fondata nel 1973 dal magnate statunitense David Rockefeller, ufficialmente per favorire la cooperazione tra Europa, Stati Uniti e Giappone; Monti nel 2010 risultava membro del «Comitato consultivo di alto livello per l’Europa» di Moody’s, una delle maggiori agenzie di rating al mondo; Monti risulta essere il presidente della lobby belga «Bruegel », un think tank fondato nel 2005 che sta spingendo per l’unione fiscale dei paesi membri dell’Ue (ovvero per un ulteriore trasferimento di sovranità dagli Stati nazionali all’Unione Europea), composto da esponenti di spicco di 16 Stati e 28 multinazionali, alcune delle quali sono frequentatori abituali di altri club privati: Microsoft, Google, Goldman Sachs, Samsung, la Borsa di New York (Nyse), Unicredit. Dal momento che le suddette organizzazioni, le cui riunioni avvengono con la sola partecipazione dei membri e degli invitati e sono rigorosamente interdette agli estranei, esercitano un’influenza ed un condizionamento crescente sull’opinione pubblica e le dinamiche politiche degli Stati nazionali (al punto che secondo alcuni sarebbero ormai quelle le vere sedi decisionali del pianeta, le assemblee legislative essendo ridotte a ruolo di facciata), il fatto che ad esse partecipino, addirittura con ruoli dirigenziali, alti esponenti delle istituzioni non eletti dal popolo italiano ed imposti con metodi ampiamente discutibili, sfruttando situazioni di emergenza create ad hoc dagli stessi soggetti che poi propongono le soluzioni, non può non destare estrema preoccupazione.
Da qui l’esigenza che Monti chiarisca senza ambiguità e reticenze che si è dimesso dagli incarichi ricoperti in tali organizzazioni e, conformemente al giuramento prestato, eserciterà le sue funzioni«nell’interesse esclusivo della nazione». Il conflitto d’interesse è esteso anche a diversi ministri del governo Monti che ricoprivano incarichi in istituti di credito bancario e che mantengono la proprietà delle azioni anche se si sono dimessi dalle loro cariche dopo la nomina nel Governo: Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico e Infrastrutture,era l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.
Elsa Fornero, ministro del Lavoro, delle Politiche sociali e delle Pari opportunità, è stata vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha fatto parte dei Consigli di amministrazione di Telecom Italia, di Pirelli e di Fidia. Piero Gnudi, ministro del Turismo e dello Sport, ha ricoperto la carica di consigliere in Unicredit, in Astaldi e nel Gruppo 24 ore. Piero Giarda, ministro dei Rapporti con il Parlamento, è stato membro dei consiglio di sorveglianza del Banco Popolare. Paola Severino, ministro della Giustizia, è stata il legale di Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Geronzi, Romano Prodi e Giovanni Acampora. Monti sappia che facciamo sul serio.
Non ci accontenteremo delle battute fatte il 18 novembre alla Camera richiedendo il voto di fiducia ( «Di poteri forti in Italia non ne conosco, magari l’Italia avesse un po’ più di poteri forti»). O dichiari pubblicamente di non far più parte dei poteri finanziari forti che hanno realizzato con successo il colpo di Stato finanziario prima in Grecia e poi in Italia, oppure si assumerà le sue responsabilità morali, politiche e legali di fronte al popolo italiano che non avrà titolo per governare.

Il salvatore dell' Europa

DI GZ
cobraf.com

Monti è celebrato da Obama oggi come se fosse Nelson Mandela, parla di "progresso spettacolare" e "partenza a razzo" dell'Italia "Washington accoglie a braccia aperte" Mario Monti, "tutti alla ricerca di 'un pezzo' di Mr. Monti" il quale da parte sua dichiara che vuole "cambiare il modo di vivere degli italiani". Monti è lodato dalla Merkel praticamente ogni giorno, con commenti e foto in cui sembra voglia mollare il marito per Monti e ieri Monti è finito sulla copertina delle riviste americane come "salvatore dell'Europa" (che abbia salvato l'Italia è già scontato). Era dai tempi di Cavour che un primo ministro italiano non era tanto lodato all'estero. E questa incredibile corte di elogi sperticati a SuperMario spiega buona parte del rialzo dei mercati, che da agosto erano stati paralizzati dalla paura del terribile mostro del Debito Pubblico Italiano.

Nel frattempo la Grecia che sta applicando una "cura Monti" da un paio d'anni si sta disintegrando economicamente (-15% la produzione industriale a dicembre), socialmente (48% la disoccupazione giovanile) e politicamente con il partito socialista Pasok, che ha passato queste misure, crollato dal 45% all'8% nei sondaggi. Oggi la "Troika dell'Eurozona" dopo mesi di pressione ancora non ha offerto i 120 miliardi del salvataggio perchè chiede un altro mezzo miliardo di euro di tagli ai greci. 

Sempre oggi invece l'Inghilterra ha annunciato tranquillamente e allegramente che la Banca di Inghilterra stamperà altri 50 miliardi di sterline (70 miliardi di euro!) per comprare titoli di stato. I Greci si dissanguano per pagare interessi sui loro titoli pubblici, gli italiani si fanno succhiare il sangue da Monti, gli inglesi invece stampano 70 miliardi di euro allegramente per comprarli.

A nessuno viene in mente di chiedere a Monti perchè non fa come gli inglesi invece di aumentare le tasse e fare tagli per 85 miliardi. Anche perchè intanto il Fondo Monetario, giudica che l'austerità in realtà sta affossando l'economia italiana (quella tedesca invece forse ne beneficia ?). Hai negli ultimi giorni un inversione ad U sulla politica fiscale del Fondo Monetario, passando in pochi mesi dalla sollecitazione all’austerità all’invito a non esagerare. Questo perchè il Fondo calcola ora CHE in Europa in media il deficit pubblico calerà, con le varie austerità, del -3% del PIL. E dice che è un ERRORE

Il direttore del Dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli, ha scritto che il FMI stima un calo del rapporto deficit-Pil, nel 2011 e 2012 di ben due punti percentuali per la media dei paesi sviluppati, mentre per l’Eurozona questo rapporto sale addirittura a tre punti percentuali. Una stretta fiscale mozzafiato, che rischia di innescare una recessione largamente autoinflitta. E quindi, dopo le prese di posizione di Christine Lagarde e del capoeconomista Olivier Blanchard, si conferma che il FMI sta reiterando l’invito a non pestare troppo sul freno fiscale, malgrado il vertiginoso aumento di indebitamento pubblico dei paesi sviluppati negli ultimi anni. Scrive infatti Cottarelli: «In un contesto di crescita ragionevolmente buona, il passo [corrente] di aggiustamento andrebbe bene, ma nell’attuale ambiente macroeconomico più debole, ridurre rapidamente i deficit potrebbe porre un rischio per la ripresa economica» 

Per l'Italia si stima, vedi qui oggi Dumas dell'ottima LombardResearch che "il programma di Monti è di tagliare del -4% del PIL il deficit pubblico" (tramite tasse più che altro). Non è mai successo che con un economia debole si tagliasse un -4% di Pil di deficit pubblico. Bisogna tenere presente che Mario Monti è la stessa persona che cinque anni fa giudicava che "l'euro è un successo, soprattutto per la Grecia". Dopo l'accordo della Grecia per il suo debito arrivato oggi, che ha spinto in su i mercati tutta la settimana, i bonds greci quotano sui 28-29...

GZ
Fonte: www.cobraf.com
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10.02.2012

martedì 7 febbraio 2012

Governo Monti, Club Bilderberg e poteri occulti.

Il sempre ottimo Maurizio Decollanz Presa diretta parla di omicidio Moro, complotti, poteri forti, poteri occulti, Club Bilderberg, Commissione Trilaterale e Mario Monti.

Non ho tempo di guardarmelo adesso perché tra poco ho l'ennesimo colloquio di lavoro sperando che non sia l' ennesima truffa. Io lo guarderò interamente domani, ma se qualcuno passasse da questo anonimo e minuscolo blog potrebbe trovarlo interessante.

Aggiornamento sul colloquio di lavoro: ho controllato su internet, si tratta di contratti-truffa porta a porta per una nota e pubblicizzata agenzia di energia elettrica... Meno male che al telefono mi avevano detto che non si trattava di un cazzo di porta a porta. Quindi il programma della giornata è: adesso finisco l'ottimo libro che sto leggendo, mi metto in tuta, faccio palestra e mi guardo il video.
In culo al libero mercato.


lunedì 6 febbraio 2012

Byoblu da Santoro su Mario Monti

Il proprietario del sito http://www.byoblu.com/ su Mario Monti, Goldman Sachs e Bilderberg a Servizio Pubblico di Michele Santoro.

Notate il comportamento "superpartes" del sempre partigiano Santoro, ma ancor più un peccato sono le ovvietà/truffe/cazzate di Vittorio Feltri sul debito... eppure, qualche volta il suo giornale qualche cosa di giusto in merito lo ha detto: -link--link- e -link-. Feltri evidentemente non c'era e se c'era dormiva.

Governo Monti: l'ombra del Bilderberg.


Intanto iniziamo a spiegare cosa siano il Bilderberg e la Commissione Trilaterale, copierò di tanto in tanto articoli che ne parlano, poi al lettore è consigliato di continuare in proprio la ricerca.
Da notare che personalmente ho una visione un po' più complessa (e credo anche completa, sia nel male, ma anche nel bene) rispetto a tematiche come la "framassoneria" che potete trovare citata in articoli come questo, questo però non è argomento di questo blog. Forse un giorno ne aprirò uno dove tratterò l'argomento nel modo più completo possibile.
Comunque, iniziamo da qua:


Mario Monti, il prossimo presidente del Consiglio voluto da Giorgio Napolitano, è esponente di primo piano del Club Bilderberg, una associazione al limite del segreto che raggruppa le personalità più influenti del pianeta: politici, economisti, imprenditori, militari che annualmente si riuniscono per decidere le sorti del pianeta. La crisi italiana, eterodiretta da una potentissima centrale di potere, rischia di trasformarsi nella tomba della democrazia. La strada del voto, e quindi della legittimazione popolare del Governo, sembra eclissarsi definitivamente.

Monti e il Bilderberg, un colpo alla nuca della democrazia

Giorgio Napolitano, il comunista migliorista che approvò (pentendosene solo molti anni dopo) l’ingresso dei carri armati sovietici nell’Ungheria del ’56, ha nominato Mario Monti senatore a vita e, ad ore, si accinge a farlo anche Capo del governo. Ad applaudire la scelta, principalmente, è l’asse BCE-FMI, ovvero la banda Bassotti di tecnocrati, banchieri e speculatori internazionali che fanno capo alla Banca centrale europea e al Fondo monetario internazionale. Gli applausi più fragorosi, tuttavia, giungono dal club Bilderberg, cioè dalla cabina di regia dell’intera operazione. Il club Bilderberg (il nome è dell’albergo dove avvenne la prima riunione) , ovvero il club dei padroni del pianeta di cui Monti, da anni, è parte integrante. Mai, come in questo caso, per capire la scelta compiuta dalla banda Bassotti bisogna risalire “a monte”. Il club, o gruppo Bilderberg, è ignoto alla stragrande maggioranza del globo terracqueo, fattore che ne determina l’influenza occulta e la manipolazione segreta di tutte le principali decisioni che governano il pianeta. Stiamo parlando di circa un centinaio di persone potenti e influentissime, politici, economisti, imprenditori e militari collocati in posti chiave e strategici, che annualmente, dal 1954, si riuniscono in piccole cittadine, lontano dagli occhi della pubblica opinione, per assumere decisioni che riguardano il destino di milioni di inconsapevoli persone. Nel corso di questi meeting (nel 2004 lorsignori si sono riuniti in Italia, a Stresa) la stampa è tenuta rigorosamente alla larga e vige per i protagonisti il divieto assoluto di rilasciare qualsiasi tipo di dichiarazione. Per capirci, del Bilderberg ha fatto parte il banchiere David Rockfeller (uno dei fondatori) e ne fa tuttora parte Henry Kissinger, il potentissimo segretario di stato di Richard Nixon al centro delle più inquietanti trame internazionali degli anni ’70. Kissinger, per capirci, è l’uomo del golpe cileno e dello scandalo Watergate. Ma senza andare a ritroso nel tempo, e per restare a casa nostra, nel Bilderberg troviamo le tracce dell’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, del neopresidente della BCE, Mario Draghi, del pupillo di casa Agnelli, John Elkan, del numero uno di Telecom Italia, Franco Bernabè e, per finire, il presidente del consiglio in pectore – quello voluto da Napolitano – Mario Monti.

L’ex comunista migliorista ha deciso quindi di puntare su un uomo che è, nella migliore ipotesi, espressione del Gotha finanziario mondiale, mentre nella peggiore è parte integrante di un club di framassoni che decidono i destini del mondo. Invitiamo, tra coloro che ne volessero sapere di più, alla lettura dell’illuminante volume “Il club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo” del giornalista spagnolo Daniel Estulin. Un’inchiesta rigorosa e inquietante dove i lettori italiani potranno conoscere un aspetto segreto del prossimo premier.

E’ chiara, almeno ai nostri occhi, la deriva verso la quale ci stiamo avviando, quella di un esproprio progressivo della democrazia. La parabola berlusconiana ha fatto credere agli italiani che, contrariamente all’adagio popolare, al peggio vi fosse un limite. Invece non è così: il peggio deve ancora venire. Stiamo finendo nelle mani della più grande macchina di macelleria sociale che il mondo conosca, quella di una camarilla di plutocrati manovrati dalla più grande centrale di potere al mondo: il Bilderberg, appunto. Sorprende, in tutto questo, il ruolo di Giorgio Napolitano, levatrice di quello che si annuncia il più grande infarto della democrazia italiana. Il Capo dello Stato, dinanzi al crollo del berlusconismo, finito nel nulla come dal nulla era nato, aveva un solo dovere, che non è quello imposto dalla prassi, cioè di esplorare la possibilità di governi alternativi, ma quello imposto dalla realtà dei fatti: restituire la parola agli elettori e consentire l’insediamento di un governo legittimato dal consenso popolare. Il governo Monti, eterodiretto dai marescialloni del Bilderberg, è il colpo di nuca alla democrazia italiana.

di Pasquale Di Bello 

Tratto da: http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2011/11/governo-montilombra-del-bilderberg.html




Per i pigri: